PROTEZIONE PATRIMONIALE E PIANIFICAZIONE FISCALE PER MEDICI E STRUTTURE SANITARIE

liquidazione della quota del socio
Data
02.02.2024
Autore
Matteo Rinaldi

Ogni medico protegge la salute degli altri, ma spesso trascura la propria sicurezza economica. Contenziosi, accertamenti e pressione fiscale possono erodere anni di lavoro. Strutturare una regia patrimoniale con Holding, Società Semplice o Trust permette di difendere i beni, garantire continuità e trasformare la professione in stabilità duratura.

I RISCHI NASCOSTI CHE MINACCIANO IL PATRIMONIO DI MEDICI E CLINICHE

Ogni medico dedica la vita a proteggere la salute degli altri, ma raramente pensa a difendere la propria. Non quella fisica: quella economica. Nel mondo sanitario la protezione del patrimonio non è più un’opzione, ma una necessità per chi vuole preservare anni di lavoro, reputazione e serenità familiare. Oggi ogni professionista sanitario deve dotarsi di una struttura capace di resistere a crisi, contenziosi e verifiche fiscali.

Molti si affidano al commercialista o al notaio di fiducia, convinti che una buona gestione basti a garantire sicurezza. Ma quando arriva un evento imprevisto, scoprono che tutto è esposto: conti, immobili, risparmi e perfino la continuità dello studio. È allora che emerge la differenza tra chi ha costruito una regia solida e chi possiede solo beni da difendere.

Secondo le rilevazioni ANIA e FNOMCeO oltre il 70% delle controversie mediche termina con un accordo economico o una condanna che incide direttamente sulla sfera privata. La polizza di responsabilità civile tutela il paziente, non il medico. Non mette al riparo la casa, i risparmi o gli investimenti. Il vero rischio non nasce dal processo, ma dall’assenza di un confine giuridico tra attività e vita personale.

La tutela efficace nasce prima della crisi. Significa pianificare con metodo, creare un perimetro legale e impedire che gli imprevisti si riflettano sulla stabilità familiare. Chi costruisce oggi una struttura patrimoniale coerente mantiene liquidità, continuità e libertà anche nei momenti complessi.

Per chi opera nella sanità, la difesa del proprio patrimonio non è un vantaggio accessorio, ma un dovere verso se stessi e verso chi verrà dopo. Anche senza eredi diretti, è possibile decidere come e a chi destinare ciò che si è costruito, assicurando che la propria storia professionale non venga dispersa nel tempo.

Decidere di strutturare ora significa garantire serenità, ordine e libertà, anche quando non si potrà più intervenire direttamente.


PERCHÉ I MEDICI RISCHIANO SENZA UNA STRUTTURA PATRIMONIALE

Ogni medico risponde del proprio operato in modo diretto e personale. Ogni decisione clinica può avere conseguenze economiche, perché il giudizio non riguarda solo la correttezza tecnica ma anche la percezione del paziente e dei familiari. In un sistema che considera la medicina un servizio, la responsabilità si estende a ogni fase del rapporto terapeutico, anche quando il risultato è corretto.

La Legge 24/2017 (Gelli-Bianco) ha ridotto l’ambito penale ma ampliato quello civile. In caso di colpa grave, disorganizzazione o documentazione carente, il professionista risponde con i propri beni. Un errore formale o una cartella clinica incompleta può trasformarsi in una causa capace di intaccare casa, conti e investimenti. Senza una struttura patrimoniale il confine tra attività e vita privata semplicemente non esiste.

A questa esposizione si aggiunge la pressione fiscale. La digitalizzazione dei flussi e l’incrocio dei dati rendono ogni incongruenza un potenziale accertamento. Quando redditi e patrimonio convivono negli stessi conti, un controllo può trasformarsi in un’azione diretta sui beni familiari. È un effetto domino: prima l’avviso, poi il blocco dei conti o la segnalazione alle banche dati.

Molti medici si affidano ancora alla sola assicurazione professionale, ma è un errore di prospettiva. La polizza RC tutela il paziente, non il medico. Copre i danni verso terzi ma non preserva i beni personali. Non evita sequestri, non assicura liquidità durante una causa e interviene solo dopo, quando il danno è già avvenuto. Nel frattempo la sfera privata resta esposta.

Una pianificazione patrimoniale consente invece di separare vita privata e attività sanitaria, garantendo continuità anche nei momenti di crisi. Non è un artificio fiscale ma un metodo di governo che protegge il lavoro di una vita e assicura stabilità e opponibilità.

Per chi non ha figli o eredi diretti, questi strumenti diventano l’unico modo per mantenere controllo e volontà sul proprio patrimonio. Un trust personale senza eredi, un atto di destinazione o una fondazione privata per medici permettono di decidere chi beneficerà dei propri asset e come verranno utilizzati. Così si evita che il patrimonio venga disperso o affidato a soggetti estranei.

Nel mondo sanitario la vulnerabilità non è un’eventualità, ma una condizione costante. Ogni giorno senza una struttura di difesa riduce libertà e accresce rischio. Solo chi pianifica conserva ciò che ha costruito. Gli altri confidano nella fortuna, ma la fortuna, nel diritto e nella fiscalità, non garantisce mai continuità.


PROTEZIONE PATRIMONIALE E PIANIFICAZIONE FISCALE INTEGRATA

Difendere i beni senza governare la fiscalità è come chiudere una porta lasciando aperte le finestre. Nel settore sanitario — che include medici, cliniche e strutture organizzate — tutela patrimoniale e pianificazione fiscale sono inseparabili. Chi concentra redditi, immobili e risparmi sulla propria persona o su un’unica società resta esposto al fisco e ai creditori, con la vulnerabilità di chi non ha una regia.

Oltre la metà dei professionisti e delle strutture italiane opera ancora in regime forfettario o semplificato. È una formula comoda ma debole. Non crea barriere giuridiche, non separa i beni privati e non consente una gestione davvero strategica della tassazione. Quando il volume d’affari cresce o lo studio si struttura, la difesa e la fiscalità devono agire insieme come parti di un unico sistema.

La forma societaria definisce il destino economico di medici e centri sanitari. Una Società Semplice patrimoniale, se costruita correttamente, concentra gli asset familiari o aziendali in un perimetro separato e opponibile. Sul piano fiscale riduce duplicazioni d’imposta, semplifica i flussi e mantiene il controllo diretto sulle risorse. È la base invisibile della difesa: consente di pianificare, non di reagire.

Quando l’attività coinvolge più soci o sedi operative, la Holding familiare o di gruppo diventa il centro della regia. Coordina utili, canoni e dividendi, crea riserve e ordina la distribuzione dei flussi. Definisce ruoli, diritti e regole di successione, trasformando la gestione quotidiana in un sistema coerente. In presenza di figli o collaboratori destinati a subentrare, la Holding garantisce continuità e previene conflitti.

Accanto alle strutture societarie esistono strumenti di segregazione più evoluti. Un Trust autodichiarato, una Polizza Private Insurance (PPLI) o un Atto di Destinazione ex art. 2645-ter c.c. isolano liquidità e investimenti, garantendo riservatezza e pianificazione successoria. Per medici senza eredi o per società con patrimoni complessi, una Fondazione personale o di scopo permette di destinare le risorse secondo la propria volontà, evitando dispersione e interferenze.

In un modello integrato ogni componente — fiscale, patrimoniale, successoria — converge verso un’unica finalità: la continuità economica. La protezione non nasce da un atto notarile isolato, ma da un progetto che unisce regole, flussi e governance. L’equilibrio si raggiunge quando redditi e beni parlano lo stesso linguaggio. Così medici e strutture sanitarie operano con serenità, sapendo che né un contenzioso né una successione complessa potranno intaccare la solidità costruita.

Per i professionisti e per le imprese sanitarie la vera evoluzione non è fiscale ma strutturale. Significa passare da una gestione individuale a una visione sistemica. In questa logica la protezione patrimoniale diventa parte della crescita e la fiscalità un alleato di stabilità. È qui che la vulnerabilità si trasforma in solidità e il lavoro di una vita diventa un’eredità programmata, non un insieme di beni esposti al caso.


CASO STUDIO: PROTEZIONE PATRIMONIALE E PIANIFICAZIONE FISCALE PER UN DENTISTA

Il caso riguarda un dentista titolare di uno studio a Roma con sei collaboratori e un fatturato di circa seicentomila euro. Come molti professionisti del settore sanitario, gestiva l’attività come un’estensione personale, senza una distinzione netta tra reddito e patrimonio.

Finché tutto funzionava, il modello sembrava sostenibile. Poi sono arrivate le prime verifiche fiscali e una contestazione per presunta irregolarità nella documentazione. A quel punto il professionista ha capito di non avere alcuna protezione effettiva: conti, casa e risparmi erano formalmente esposti.

L’utile era tassato come reddito personale, con un prelievo superiore al cinquanta per cento. Ogni crescita economica aumentava l’esposizione patrimoniale e i rischi di responsabilità professionale. La mancanza di una pianificazione fiscale impediva di gestire flussi e riserve in modo efficiente. In sintesi: più lo studio cresceva, più il sistema diventava fragile.

La svolta è arrivata con l’intervento di Matteo Rinaldi e del team ESP. Dopo un’analisi completa di beni, flussi e rischi, è stato costruito un modello fondato su una Holding familiare odontoiatrica, che ha assunto il controllo della società operativa e degli investimenti personali. Lo studio ha mantenuto la gestione clinica, ma il rischio è stato confinato nel suo perimetro. La Holding, priva di debiti e dotata di riserve, è divenuta il presidio patrimoniale della famiglia e il centro della blindatura patrimoniale complessiva.

Il know-how — protocolli, software, marchio e procedure — è stato valorizzato e concesso in uso alla clinica tramite contratto di royalties. Parte dei ricavi è così confluita nella Holding, riducendo in modo legittimo l’imposizione e creando una riserva stabile. Gli spazi operativi sono stati locati con contratto intersocietario, generando una doppia protezione: immobiliare e fiscale. Questa struttura ha consentito una reale ottimizzazione delle risorse dello studio medico, trasformando i costi in strumenti di pianificazione e controllo.

La regia è stata completata con l’ingresso della figlia, giovane odontoiatra, nel Consiglio di Amministrazione della Holding. Il suo trattamento di fine mandato è divenuto un meccanismo di passaggio generazionale anticipato, fiscalmente efficiente e protetto da contenziosi futuri.

In assenza di ulteriori eredi, è stato predisposto un Atto di Destinazione per disciplinare la successione della partecipazione. In questo modo si evitano dispersioni o assegnazioni d’ufficio. Nessun trust estero, nessuna struttura artificiosa: solo pianificazione coerente, documentata e conforme al diritto italiano.

Dopo due esercizi completi i risultati sono stati tangibili. La Holding ha distribuito un dividendo straordinario di 200.000 euro con un’imposta effettiva di soli 2.400 euro. In passato il prelievo personale avrebbe comportato un’imposta di 52.000 euro. Il risparmio fiscale, unito alla segregazione patrimoniale, ha reso la gestione più solida e sostenibile. La crescita patrimoniale è divenuta misurabile, con flussi tracciabili e una governance ordinata.

Prima della riorganizzazione il dentista viveva nel timore che una causa o un controllo potessero compromettere la sicurezza familiare. Oggi quella paura è stata sostituita da una regia patrimoniale blindata, capace di garantire liquidità, continuità e protezione anche nei momenti critici. Persino la successione è già definita grazie a un Trust autodichiarato per professionisti sanitari, che assicurerà continuità allo studio e tutela del know-how in caso di eventi imprevisti.

Questo caso dimostra che la protezione patrimoniale per medici, dentisti e strutture sanitarie non è un privilegio dei grandi gruppi, ma una necessità per chi gestisce patrimoni e redditi rilevanti. La pianificazione anticipata consente di difendere il lavoro di una vita, garantire stabilità alla famiglia e trasformare lo studio in una struttura destinata a durare.


PERCHÉ AGIRE ORA SIGNIFICA DIFENDERE IL LAVORO DI UNA VITA

Ogni giorno trascorso senza una strategia patrimoniale lascia il medico più esposto di quanto immagini. Nel mondo sanitario responsabilità e pressione fiscale si sommano, e basta un errore formale o un ritardo nei pagamenti per compromettere anni di lavoro. Un accertamento, una contestazione o un blocco bancario possono assorbire in poche settimane ciò che è stato costruito in decenni.

La protezione patrimoniale non è una misura d’emergenza, ma un sistema di prevenzione. Significa predisporre oggi un perimetro legale e fiscale capace di reagire automaticamente a ogni evento. Chi struttura in anticipo la propria difesa non deve correre ai ripari: mantiene liquidità, continuità e serenità familiare anche nei momenti più complessi.

Rimandare equivale ad amplificare il rischio. Un medico che gestisce il proprio studio come impresa sanitaria sa che la stabilità nasce da regole opponibili e da una governance documentata. Le decisioni migliori si prendono quando si è in equilibrio, non sotto pressione. E nel tempo che passa aumentano le incognite: una successione non pianificata, un trust mai istituito, un bene non vincolato possono trasformarsi in conflitti o dispersione patrimoniale.

La pianificazione patrimoniale è la forma più evoluta di prevenzione. In medicina la diagnosi precoce salva la vita; nella gestione dei beni, anticipare i rischi salva ciò che si è costruito. Chi sceglie di farlo oggi non protegge solo i propri asset, ma anche la reputazione, la fiducia dei pazienti e la stabilità dei propri cari.


CONCLUSIONI: CONSULENZA PER MEDICI E PROFESSIONISTI SANITARI

Ogni architettura patrimoniale nasce da una scelta: guidare o farsi travolgere dagli eventi. Molti medici confidano nel commercialista o nel notaio di fiducia, convinti che la consuetudine basti a garantire sicurezza. Ma la consuetudine non difende. Quando arriva una verifica fiscale o un contenzioso sanitario, ciò che sembrava protetto si rivela vulnerabile: la casa, i conti, persino lo studio.

Da anni Matteo Rinaldi e il suo team affiancano medici, dentisti e cliniche private nella costruzione di sistemi patrimoniali destinati a durare. Ogni intervento nasce da un’analisi riservata: vengono mappati beni, flussi e rischi, individuata la struttura più coerente — Holding Familiare, Società Semplice o Trust Personale — e definito l’equilibrio tra fiscalità, governance e successione. Non esistono modelli standard: ogni famiglia ha una storia e un’eredità da proteggere.

Il vero problema, quasi sempre, non è fiscale ma umano. Molti medici avanti negli anni rimandano per fiducia o abitudine, mentre i figli osservano patrimoni senza regole, conti condivisi e quote intestate in modo casuale. Capiscono che se non si agisce ora, il rischio non è solo economico ma anche relazionale: lasciare disordine dove servirebbe continuità.

Per chi non ha eredi diretti, l’assenza di pianificazione significa lasciare che altri decidano. Un Atto di Destinazione, una Fondazione Personale o un Trust Autodichiarato consentono di mantenere controllo e volontà anche dopo, evitando che il patrimonio venga disperso o assegnato a soggetti estranei.

Non a caso anche La Repubblica, nell’intervista a Matteo Rinaldi: “Creare una holding di famiglia, ha evidenziato come la protezione degli asset sia ormai una priorità per medici e professionisti sanitari. La complessità fiscale e successoria impone un cambio di approccio: non più reagire, ma governare.

La regia non si limita a separare beni e redditi: costruisce un ordine opponibile, dove ogni clausola diventa strumento di governo. L’obiettivo non è ridurre imposte ma garantire libertà. La libertà di sapere che, qualunque cosa accada, la famiglia o la propria volontà potranno contare su regole chiare, beni accessibili e una governance stabile.

È la libertà di scegliere l’ordine invece dell’incertezza, la regia invece dell’abitudine. Il patrimonio non si eredita: si struttura. Chi lo fa ora, lo difende per sempre.


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Matteo Rinaldi, con Master in Avvocato d’Affari e in Family Office, ha riorganizzato oltre duecento gruppi familiari e industriali, costruendo strutture patrimoniali integrate per imprenditori che scelgono Milano come luogo dove il patrimonio assume forma giuridica e direzione strategica. Qui la ricchezza diventa struttura, la struttura diventa protezione, e la protezione si trasforma in continuità.

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