SVILUPPARE UN PORTFOLIO INVESTIMENTI CON LA PEX

Gli imprenditori lungimiranti sanno quanto pesino le scelte fiscali e societarie nella crescita di un patrimonio. In Italia esiste un meccanismo capace di fare la differenza: la Participation Exemption (PEX), il regime che riduce la base imponibile di dividendi e plusvalenze al solo 5%.

Applicata correttamente, la PEX trasforma una Holding di famiglia o una SRL patrimoniale in una vera cassaforte fiscale. Gli utili e i capital gain possono essere reinvestiti quasi integralmente. È un’efficienza inarrivabile per un investitore privato, soggetto invece alla tassazione piena del 26%.

La logica è semplice, ma le implicazioni sono decisive. Chi si struttura correttamente entra in un ciclo virtuoso: gli utili restano nell’azienda e alimentano nuova crescita. Ogni euro risparmiato in imposte diventa carburante per acquisire partecipazioni, finanziare iniziative e rafforzare l’asset allocation.

Ecco perché la PEX non è un tecnicismo del TUIR, ma un pilastro di pianificazione aziendale. È uno strumento che offre stabilità, liquidità e rendimento continuo nel medio-lungo periodo.


ANCHE TU DEVI CONOSCERE IL SISTEMA DELLA PEX

Il regime PEX, disciplinato dal TUIR – Testo Unico delle Imposte sui Redditi, consente ai soggetti IRES (SRL, SPA, Holding patrimoniale) di escludere dalla tassazione il 95% di dividendi e plusvalenze.

In termini pratici: su 100.000 euro distribuiti a una società, solo 5.000 entrano nella base imponibile IRES. Con l’aliquota ordinaria del 24%, l’imposta effettiva è di circa 1.200 euro. Un vantaggio enorme rispetto ai 26.000 euro che graverebbero su un investitore privato.

Il regime PEX dividendi si applica anche agli utili provenienti dall’estero, purché la società che li distribuisce non sia residente in un paradiso fiscale e sia operativa. In questo modo una holding patrimoniale italiana può costruire un portafoglio internazionale mantenendo il beneficio fiscale.

Rientrano nel PEX plusvalenze sia partecipazioni qualificate che non qualificate. È però necessario che siano iscritte tra le immobilizzazioni finanziarie e detenute per almeno dodici mesi, con la partecipata effettivamente operativa.

Attenzione: il PEX non è universale. Restano escluse, ad esempio, le partecipazioni in società con attivo composto prevalentemente da immobili “non operativi” (le cosiddette società immobiliari passive) o, in alcuni casi, quelle di banche e assicurazioni.

👉 Il regime è riservato solo ai soggetti IRES. Le società di persone (SNC, SAS) e i privati restano soggetti alla tassazione ordinaria.

Il vero vantaggio competitivo del PEX non è una “tassazione al 5%”, ma l’esclusione del 95% dalla base imponibile. Grazie a questo meccanismo una holding genera liquidità quasi integra, reinvestibile in acquisizioni, operazioni industriali o nuovi asset patrimoniali.


ESEMPIO NUMERICO PEX SU DIVIDENDI E PLUSVALENZE

Gestire una SRL oggi non significa solo amministrare, ma anche usare al meglio le partecipazioni in altre società. Tra gli strumenti più efficaci c’è il regime PEX sui dividendi, che offre un vantaggio fiscale inarrivabile per un investitore privato.

Immaginiamo un caso: una SRL riceve 100.000 € di dividendi. Un privato, con tassazione al 26%, ne perderebbe 26.000. Con il PEX, invece, solo il 5% entra in base imponibile (5.000 €). L’imposta IRES al 24% porta il carico effettivo a circa 1.200 €. Risultato: oltre 98.000 € restano in azienda per nuovi investimenti.

Lo stesso vale per le plusvalenze. Una holding familiare vende, dopo 12 mesi di possesso, una partecipazione generando un capital gain di 1.000.000 €. Un privato verserebbe 260.000 € di tasse. Con il PEX, la base imponibile scende a 50.000 € e l’IRES (24%) a circa 12.000 €. Risultato: più di 988.000 € netti disponibili per reinvestimenti o acquisizioni.

La differenza è radicale: ogni euro risparmiato diventa carburante per crescita, diversificazione e liquidità. Non è solo un vantaggio fiscale, ma un moltiplicatore strategico che rafforza la patrimonializzazione delle imprese e protegge il capitale familiare.


PERCHE’ È IMPORTANTE INVESTIRE NEI MERCATI FINANZIARI ATTRAVERSO UNA HOLDING

Sfruttare i benefici fiscali degli investimenti societari è cruciale per imprenditori e aziende familiari. Una Holding o SRL patrimoniale non serve solo a diversificare il portafoglio, ma anche a ridurre drasticamente le imposte grazie al regime PEX.

Un investitore privato paga il 26% su dividendi e plusvalenze. Una società soggetta a IRES che applica il PEX tassa solo il 5% della base imponibile: 100.000 € di dividendi generano circa 1.200 € di tasse contro i 26.000 € di un privato. Il risultato è più liquidità da reinvestire e un vantaggio competitivo immediato.

Investire tramite società apre inoltre l’accesso a opportunità precluse ai privati: partecipazioni non quotate, round di finanziamento, acquisizioni industriali. Con il PEX la diversificazione diventa fiscalmente efficiente e rafforza la stabilità del gruppo.

La sfida è muoversi tra TUIR, requisiti PEX e norme fiscali. Per questo serve una regia patrimoniale chiara, che trasformi l’investimento nei mercati finanziari in leva di crescita sostenibile, e non in un rischio mal gestito.


È POSSIBILE INVESTIRE IN ETF O FONDI TRAMITE UNA HOLDING?

ETF e Fondi Comuni sono strumenti diffusi tra i privati. I fondi sono gestiti attivamente con costi più elevati, mentre gli ETF replicano indici come l’S&P 500 con commissioni ridotte.

Per chi investe tramite una società IRES però c’è un limite: ETF e Fondi non rientrano nel PEX. I guadagni sono tassati al 26%, esattamente come per i privati, senza alcuna esenzione fiscale.

Confronto immediato:

  • 100.000 € da ETF/Fondi = circa 26.000 € di imposte.
  • 100.000 € di dividendi con PEX = circa 1.200 € di tasse.

La differenza è enorme. Per sfruttare i vantaggi PEX conviene puntare su azioni societarie, partecipazioni qualificate o investimenti industriali.

In sintesi: ETF e fondi restano validi per i privati, ma dentro una Holding fanno perdere il beneficio fiscale più potente previsto dall’ordinamento.


INVESTIRE IN BORSA E IN AZIONI CON UNA HOLDING

Investire in borsa con una Holding o SRL patrimoniale significa trasformare liquidità aziendale in crescita, sfruttando la fiscalità del PEX. Non è solo acquistare azioni, ma farlo in una cornice che separa i rischi operativi dal patrimonio familiare.

Il primo passo è la pianificazione: obiettivi chiari, orizzonte temporale coerente e asset allocation bilanciata tra azioni, obbligazioni, partecipazioni non quotate e progetti industriali. Diversificare riduce i rischi e stabilizza i rendimenti. Troppi imprenditori lasciano capitali fermi in banca, esposti all’inflazione. Con una Holding, quella liquidità diventa carburante per acquisizioni produttive.

Il secondo pilastro è l’analisi: non seguire titoli “promettenti”, ma studiare bilanci, solidità finanziaria e prospettive settoriali. Solo così si riduce il rischio e si investe su aziende con reale potenziale di crescita.

Il vero moltiplicatore è il reinvestimento. Con il PEX, su 100.000 € di dividendi l’imposta effettiva è 1.200 €, lasciando oltre 98.000 € reinvestibili. Ripetuto anno dopo anno, genera l’effetto compounding che rafforza il patrimonio in modo esponenziale.

Infine, serve disciplina: i mercati sono volatili, ma chi reinveste con metodo costruisce un portafoglio solido e resiliente. La Holding diventa regia patrimoniale: ottimizza la fiscalità, protegge il capitale e rende la crescita sostenibile nel tempo.


CONCLUSIONI STRATEGICHE: PEX COME LEVA DI CRESCITA

La Participation Exemption (PEX) non è un tecnicismo. È una leva capace di trasformare la gestione del patrimonio societario. Con l’esclusione del 95% di dividendi e plusvalenze dalla base imponibile, una Holding reinveste quasi integralmente gli utili. La liquidità diventa crescita sostenibile e patrimonio consolidato.

Il vantaggio non è automatico. Richiede il rispetto dei requisiti del TUIR: detenzione minima di dodici mesi, natura operativa della partecipata, assenza di paradisi fiscali. Serve anche una regia patrimoniale che integri fiscalità, governance blindata e obiettivi strategici. Solo così il beneficio fiscale diventa opponibile e sicuro anche in caso di controlli.

Il PEX riduce il carico fiscale, rafforza la patrimonializzazione e moltiplica la capacità di reinvestire. Perché diventi un vero vantaggio competitivo servono visione di lungo periodo, disciplina nella gestione e il supporto di professionisti.

La normativa italiana offre già strumenti avanzati per ottimizzare le risorse, proteggere gli asset e garantire continuità imprenditoriale. Questa complessità, se ben orchestrata, diventa un’opportunità concreta di crescita e protezione intergenerazionale.

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Matteo Rinaldi, con due Master in Avvocato d’Affari e in Family Office, unisce creatività giuridica e visione strategica nella gestione di patrimoni complessi e nelle operazioni di corporate finance. Negli ultimi dieci anni ha creato e riorganizzato oltre 200 gruppi societari, industriali e familiari, guidando passaggi generazionali e architetture di governance con l’approccio sartoriale di una boutique milanese.

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La consulenza strategica per patrimoni e strutture societarie non è un documento, ma una regia riservata che decide cosa difendere, cosa trasformare e come blindare il futuro, anche nei casi di crisi aziendale o passaggio generazionale complesso.


 

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