STRUTTURA MULTILIVELLO: HOLDING ITALIANA, LTD E LABUAN PER GRUPPI INTERNAZIONALI

liquidazione della quota del socio

Data
31.07.2023

Autore
Matteo Rinaldi

Una famiglia imprenditoriale italiana ha riorganizzato le proprie attività globali attraverso una struttura multilivello con Holding italiana, LTD a Londra e società operativa a Labuan. La nuova architettura garantisce sostanza economica, tracciabilità fiscale e governance strategica, disinnescando il rischio CFC e rafforzando la protezione patrimoniale a livello internazionale.

CASO STUDIO: RIORGANIZZAZIONE STRATEGICA DI UN GRUPPO CON ATTIVITÀ IN ITALIA, UK E LABUAN

Una famiglia imprenditoriale italiana con interessi nel trading petrolifero, negli investimenti immobiliari di fascia alta e nella tecnologia industriale si è trovata a un bivio. Le attività crescevano, le società estere acquisivano peso, e le dinamiche internazionali diventavano centrali nella gestione quotidiana del gruppo.

Eppure, la struttura societaria era rimasta ancorata a un’impostazione iniziale, pensata per uno scenario molto diverso. Le entità erano scollegate, i flussi intercompany poco tracciabili, la governance non formalizzata. Più il gruppo si espandeva, più emergevano criticità che non potevano più essere ignorate.

La fiscalità internazionale, inizialmente gestita in modo frammentario, diventava una variabile strategica. L’assenza di un presidio strutturato sulla residenza fiscale delle società estere esponeva il gruppo al rischio concreto di contestazioni da parte dell’Amministrazione finanziaria italiana. Il timore era l’applicazione della normativa CFC (art. 167 del TUIR), con la conseguente tassazione in Italia dei redditi prodotti all’estero.

A quel punto, la percezione era chiara: continuare senza un riassetto avrebbe significato esporsi a rischi fiscali, patrimoniali e reputazionali crescenti. Il gruppo aveva bisogno di un nuovo disegno, capace di tenere insieme l’espansione internazionale, la tutela degli asset familiari e la coerenza normativa. E serviva farlo con visione strategica, prima che fosse troppo tardi.

Nel prosieguo dell’articolo analizziamo passo dopo passo la ristrutturazione realizzata, le soluzioni adottate, le logiche di fondo e le implicazioni fiscali e patrimoniali. Una lettura utile per chi gestisce gruppi con attività all’estero e vuole costruire una struttura societaria solida, conforme e capace di sostenere la crescita.


SOSTANZA ECONOMICA E DOCUMENTAZIONE: IL CUORE DELLA DIFESA CFC

Costruire una struttura internazionale solida non basta. Occorre dimostrarne la legittimità con strumenti concreti, capaci di resistere a qualunque accertamento. In un contesto in cui la normativa CFC e le linee guida OCSE impongono standard sempre più stringenti, la sostanza economica delle società estere non è più una formalità: è il presupposto imprescindibile per garantire la validità del modello e la sua sostenibilità nel tempo.

Nel caso analizzato, ogni società estera è stata dotata di asset reali, contratti effettivi, personale locale e una propria autonomia gestionale. Non si è trattato di “riempire caselle”, ma di costruire una presenza economica e fiscale autentica, verificabile e documentabile in modo puntuale. I bilanci sono stati depositati regolarmente, le sedi operative risultano attive e visitabili, i contratti sono tracciabili e coerenti con l’oggetto sociale di ciascuna entità.



Tutto questo ha consentito di predisporre un dossier documentale coordinato, in grado di dimostrare l’indipendenza funzionale delle società estere e giustificare la richiesta di disapplicazione della normativa CFC ai sensi dell’art. 167, comma 8-bis del TUIR. L’approccio è stato preventivo, non difensivo. La documentazione non è stata pensata per rispondere a un accertamento, ma per evitarlo.

Fondamentale è stato anche il coordinamento centrale: la holding italiana ha assunto un ruolo attivo nel definire policy comuni, nel formalizzare i flussi decisionali e nel presidiare le attività di controllo. Questo ha rafforzato la coerenza del gruppo, mantenendo una governance trasparente e condivisa, senza però compromettere la sostanza autonoma delle singole entità operative.

In definitiva, è proprio questa combinazione tra struttura multilivello, sostanza economica e tracciabilità documentale a trasformare un modello teorico in una strategia di difesa concreta. Una strategia che non solo riduce il rischio fiscale, ma crea credibilità verso l’esterno, stabilità interna e valore patrimoniale nel lungo termine.


STRUTTURA SOCIETARIA MULTILIVELLO: MODELLO INTERNAZIONALE PER GOVERNANCE E FISCALITÀ

La ristrutturazione societaria realizzata dalla famiglia ha portato alla creazione di una struttura multilivello perfettamente coordinata, con entità operative in tre giurisdizioni strategiche: Italia, Regno Unito e Labuan. Ciascuna società ricopre un ruolo distinto e sinergico, con l’obiettivo di garantire governance patrimoniale, tracciabilità fiscale e crescita internazionale in piena conformità normativa.

In Italia opera la holding di vertice, incaricata della direzione strategica, della gestione delle partecipazioni e del consolidamento fiscale. A Londra è stata costituita una LTD con funzioni contrattuali e finanziarie, centrale nella gestione dei flussi e dei rapporti intercompany. A Labuan, infine, una società operativa per il trading internazionale presidia i mercati emergenti asiatici, beneficiando di un regime agevolato subordinato al rispetto dei requisiti di sostanza economica.

La selezione delle giurisdizioni ha seguito una logica strategica e fiscale integrata, in linea con le normative italiane e internazionali: residenza fiscale, stabile organizzazione (art. 162 TUIR), transfer pricing e normativa CFC (art. 167 TUIR). Il modello adottato consente di evitare fenomeni di esterovestizione, garantendo la corretta localizzazione delle attività secondo il principio dell’effettiva gestione all’estero.


LTD A LONDRA: SNODO OPERATIVO TRA EUROPA E ASIA

La LTD con sede a Londra rappresenta la piattaforma finanziaria e contrattuale del gruppo. Gestisce i flussi intercompany, presidia i rapporti con clienti e fornitori esteri e monitora l’esecuzione dei contratti tra le società estere. Londra è stata scelta per la sua stabilità normativa, l’accesso al sistema giuridico britannico e la vasta rete di trattati contro la doppia imposizione, incluso quello con l’Italia che riduce al 5% l’imposta sui dividendi trasferiti alla holding italiana.

La LTD:

  • gestisce le transazioni tra le sedi operative e la capogruppo,
  • supervisiona la contrattualistica tra la società di Labuan e gli altri soggetti del gruppo,
  • garantisce la tracciabilità finanziaria, in linea con gli standard OCSE sul transfer pricing e sulla sostanza economica.

La stretta collaborazione con la holding italiana consente di mantenere la coerenza strategica e dimostrare che le entità estere non sono strutture fittizie, ma parti integranti dell’attività economica del gruppo. La LTD agisce inoltre come presidio operativo per evitare che Labuan sia qualificata come stabile organizzazione italiana, ai sensi dell’art. 162 TUIR.


LABUAN: OPERATIVITÀ E SOSTANZA ECONOMICA NEL MERCATO ASIATICO

La società operativa con sede a Labuan (Malesia) è dedicata al trading internazionale e all’espansione nei mercati emergenti. La scelta della giurisdizione è avvenuta per motivi strategici e fiscali: un regime agevolato è previsto, ma vincolato al rispetto di precisi criteri di sostanza economica, come richiesto dalle normative italiane ed europee.

Labuan non è una sede formale, ma una società attiva a tutti gli effetti. È dotata di:

  • personale locale e risorse proprie,
  • contratti effettivi e funzioni operative autonome,
  • conti correnti dedicati e bilanci depositati.

Questi elementi documentali – predisposti in fase di strutturazione – dimostrano che le attività sono svolte con piena autonomia economica e gestionale, evitando il rischio che i redditi siano attratti in Italia per presunta esterovestizione. La gestione dei rapporti con la LTD e la holding italiana rafforza ulteriormente la posizione difensiva del gruppo rispetto alla normativa CFC e ai principi OCSE.


UNA STRUTTURA CHE PROTEGGE, RAFFORZA E CREA VALORE

Questa architettura non è una somma di entità estere, ma un sistema coerente, costruito per resistere agli accertamenti, proteggere il patrimonio e garantire continuità generazionale. Ogni giurisdizione è integrata nel disegno strategico: nulla è lasciato al caso, nulla è improvvisato.

In un’epoca in cui la fiscalità internazionale è sotto crescente scrutinio, solo una struttura progettata con visione e documentata con rigore consente di trasformare un potenziale rischio in vantaggio competitivo, offrendo alle famiglie imprenditoriali e ai gruppi globali uno strumento reale di controllo, protezione e sviluppo.


HOLDING ITALIANA: CUORE STRATEGICO TRA GOVERNANCE, COMPLIANCE E FISCALITÀ

La holding con sede a Milano rappresenta il centro direzionale dell’intero gruppo. È qui che vengono definite le strategie internazionali, gestite le partecipazioni e coordinate le politiche patrimoniali, fiscali e operative. In un’architettura societaria multilivello, il presidio italiano non è solo una scelta di continuità: è una leva strategica per combinare credibilità, trasparenza e ottimizzazione fiscale.

Dal punto di vista normativo, la holding beneficia degli strumenti previsti dal D.P.R. 917/1986, tra cui il consolidato fiscale nazionale per le società italiane e il regime di Participation Exemption (PEX) per i dividendi esteri, esenti al 95% da imposizione (artt. 87–89 TUIR). Queste leve consentono di migliorare la liquidità, redistribuire gli utili con efficienza e ridurre il carico fiscale complessivo, favorendo nuovi investimenti.

Ma il ruolo della holding va ben oltre la fiscalità. È infatti l’architrave della governance del gruppo: attraverso i suoi organi — consiglio di amministrazione, comitati strategici, sistemi di controllo — gestisce la coerenza tra le giurisdizioni, definisce le policy comuni e monitora costantemente la performance delle società operative.

Un compito centrale è la compliance con la normativa CFC (art. 167 TUIR). La holding è responsabile del coordinamento della documentazione necessaria a dimostrare che le società estere — in particolare quelle operanti in giurisdizioni a fiscalità agevolata — esercitano un’attività economica effettiva. Questo significa:

  • contratti reali e coerenti con l’oggetto sociale,
  • bilanci depositati localmente,
  • personale impiegato e sedi operative attive,
  • rendicontazione fiscale conforme alla sostanza economica.

Questa raccolta non avviene in risposta a un accertamento, ma in ottica preventiva. L’obiettivo è disinnescare a monte ogni ipotesi di esterovestizione o attrazione in Italia dei redditi esteri, dimostrando la piena effettiva gestione all’estero delle società partecipate.

Grazie alla sua posizione e al suo ruolo, la holding assume anche una funzione di presidio reputazionale: garantisce trasparenza nei confronti delle autorità fiscali, affidabilità verso le banche e solidità verso gli investitori. Tutto il sistema è progettato per resistere agli accertamenti e per supportare la crescita del gruppo in un contesto internazionale. Questa è la vera forza di una holding strutturata: non solo riduce le imposte, ma costruisce continuità patrimoniale, legittimità fiscale e potere negoziale. In un mondo sempre più attento alla sostanza economica, non è sufficiente detenere partecipazioni: serve guidarle, con visione e responsabilità.


LTD A LONDRA: CONTROLLO INTERNAZIONALE E PRESIDIO DEI FLUSSI FINANZIARI

La società LTD con sede a Londra svolge una funzione cruciale nel presidiare i flussi finanziari internazionali e nel garantire la coerenza contrattuale tra le entità del gruppo. È qui che vengono monitorate le transazioni estero su estero, negoziati i contratti intercompany, e verificate le condizioni economiche delle operazioni in ottica di transfer pricing.

Londra è stata scelta per la sua stabilità giuridica, per il regime normativo favorevole alle operazioni cross-border e per la presenza di una rete di trattati contro la doppia imposizione, incluso quello con l’Italia, che consente di ridurre al 5% l’imposizione sui dividendi trasferiti alla holding italiana.

La LTD non è un intermediario passivo, ma l’anello operativo che tiene insieme le giurisdizioni. Supervisiona direttamente le attività della società di Labuan, validando la sostanza economica delle operazioni e garantendo il rispetto delle normative OCSE e dei criteri stabiliti dal TUIR in materia di stabile organizzazione (art. 162). Ogni flusso è tracciabile, documentato, verificabile: non ci sono zone grigie.

Grazie al suo ruolo, la LTD assicura che le attività estere non possano essere considerate fittizie o simulate. È il presidio che consente alla holding italiana di fondare la propria difesa su basi oggettive, rafforzando l’intero sistema di compliance e gestione finanziaria del gruppo.


LABUAN: SOSTANZA ECONOMICA E FISCALITÀ INTERNAZIONALE NEI MERCATI ASIATICI

La società operativa con sede a Labuan (Malesia) rappresenta la componente commerciale e dinamica del gruppo, attiva nel trading internazionale e nell’espansione nei mercati asiatici. Labuan è stata selezionata per la sua posizione strategica e per il regime fiscale agevolato – una tassazione del 3% sugli utili netti – subordinato al rispetto di severi criteri di sostanza economica.

In un contesto internazionale sempre più attento alla trasparenza, la presenza a Labuan non si fonda su ragioni formali ma su un’effettiva operatività:

  • personale locale,
  • asset materiali,
  • contratti effettivi,
  • conti correnti bancari intestati,
  • autonomia gestionale pienamente documentata.

Ogni elemento è stato progettato e documentato in modo da superare qualunque analisi da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il gruppo non si è limitato a “mettere in regola” la sede asiatica, ma ne ha fatto un nodo reale della propria strategia. La collaborazione con la LTD inglese, che supervisiona i flussi e la contrattualistica, garantisce la perfetta integrazione nel modello operativo e patrimoniale del gruppo.

Nel quadro della normativa CFC, la società di Labuan rappresenta il punto più esposto, ma anche quello meglio difeso. La documentazione anticipata, la sostanza economica concreta e il presidio della LTD dimostrano che non si tratta di una costruzione artificiosa, ma di un centro operativo reale, integrato e conforme.


UNA STRUTTURA STRATEGICA, NON UNA SOMMA DI GIURISDIZIONI

Questo modello non si regge su equilibri fiscali precari, ma su una progettazione solida, documentata e strategicamente coordinata. Ogni entità ha un ruolo operativo reale, una giustificazione economica e una posizione chiara nel disegno complessivo.

In un’epoca in cui le contestazioni sulla residenza fiscale, la sostanza economica e la stabile organizzazione sono sempre più frequenti, solo strutture con governance trasparente, controllo documentale e coerenza strategica possono resistere nel tempo, attrarre investitori e proteggere il patrimonio. La fiscalità internazionale, se ben gestita, non è un rischio da subire, ma una leva competitiva da governare.


APPROFONDIMENTI


CONCLUSIONI: UNA STRUTTURA CHE DIFENDE, ATTIRA E CREA POTERE NEGOZIALE

In un contesto internazionale in continua evoluzione, dove le regole cambiano, i controlli si intensificano e la fiscalità è sempre più trasparente, continuare con strutture deboli o disarticolate non è solo inefficiente: è pericoloso.

Il caso che hai appena letto dimostra che una struttura societaria ben progettata – con una holding italiana al centro, una piattaforma operativa in UK e una presenza concreta nei mercati asiatici – non è un esercizio teorico, ma uno strumento reale per proteggere, governare e far crescere un patrimonio complesso.

Qui non si tratta semplicemente di “ottimizzare le imposte”, ma di costruire un assetto in grado di resistere a qualunque accertamento, attrarre partner strategici, valorizzare la reputazione del gruppo e garantire la trasmissione del valore nel tempo. Chi oggi gestisce partecipazioni estere, flussi intercompany e attività globali non può più permettersi l’improvvisazione. Serve un progetto. Serve una regia. E serve un interlocutore capace di coniugare visione giuridica, fiscale e patrimoniale in un’unica architettura coerente.

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